venerdì 14 giugno 2013

Costumi La Perla 2013: sognare è lecito

Arrivo a Giugno e penso a Luglio. I miei costumi li ho già presi un po' qua e un po' là. Ma l'ispirazione massima me lo dà sempre il mio marchio preferito: La Perla.
Perché?
Semplicità (nella linea) + Fantasia (nei disegni) = Eleganza.
Certo, ciascuno di loro costa come una settimana a Sharm, ma... sognare è lecito!

Bikini o interi ecco qui i miei preferiti:

Mare 2013 La Perla
Mare 2013 La Perla

Mare 2013 La Perla

Mare 2013 La Perla

Mare 2013 La Perla

Mare 2013 La Perla

Mare 2013 La Perla

Mare 2013 La Perla

martedì 30 aprile 2013

Moda e stile nell'accoglienza

Ho voglia di parlare di un fantastico week-end a Venezia dove ho avuto il piacere di pernottare al Gritti Palace.

Prima di partire con la mia critica oggettiva tengo a informare i lettori che una notte con colazione al Gritti Palace parte da 500 euro a salire, perciò se si spende una tale cifra é perché si vuole avere un trattamento con i fiocchi.

Iniziamo con l'accoglienza che, per mia fortuna, avendo un marito aitante, che porta una valigia come io posso portare un portafoglio, non ha avuto difficoltà con la mano libera ad aprire la porta a vetri del Gritti e a dirigersi a un fantastico bancone dietro al quale 2 omini, perfettamente vestiti da Gritti palace, ci hanno indicato (nel senso proprio di sollevare la mano destra e con il dito indice darci le coordinate) dove recarci per le operazioni di registrazione.

Una gentilissima signorina dopo le noiose formalità prima di accompagnarci alla nostra stanza ci ha chiesto se avevamo bisogno di un aiuto per la valigia e mio marito, punto sull'orgoglio di maschio, ha risposto che ce la faceva benissimo. Ora io dico, lasciamo perdere il fatto che nessuno ti apra la porta, ma che addirittura non si presenti nessun fattorino per prendere in automatico la valigia, la trovo una caduta di stile terrificante.

Sorvolo sulla stanza che era molto carina e accogliente con un letto comodissimo e una commovente vista sul Canal Grande,  perchè voglio parlare del tendone della terrazza del Gritti che, per il gran sole, era stato aperto e che cosa vedo con mio grande orrore: non solo era sporchissimo ma in molte parti era addirittura bucato e strappato!!!!!! Mentre per qualsiasi altro albergo questa pecca non l'avrei per niente notata, al Gritti palace l'ho trovata un'altra caduta di stile spaventosa!!!!

All'ora di cena una pioggia torrenziale ha iniziato ad abbattersi su Venezia perciò ci siamo diretti alla reception per farci dare un ombrello in contemporanea con una coppia di stranieri che, quando anche loro hanno chiesto in molto molto educato un ombrello, sono stati richiamati sgarbatamente dall'omino del Gritti ad aspettare il loro turno.

Ma le meraviglie non finiscono qui: come colonna sonora della mia colazione sulla terrazza (immaginatevi di essere sul Canal Grande, le gondole che passano silenziose, il sole ancora tiepido della mattina) penseresti di avere  Bach o Vivaldi oppure Chopin. Purtroppo niente di tutto questo: abbiamo avuto il piacere di ascoltare le lamentele di due camerieri sui giovani di oggi. Da non credere!!!!!

E per finire, al momento di accomiatarci dall'albergo sempre con mio marito che portava la valigia, nessuno ci ha aperto la porta e tantomeno gli omini hanno borbottato un saluto.

A questo punto io mi chiedo ma lo stile dove é finito? Ma perché oasi, un tempo di classe e di grande capacità di coccolare l'ospite con discrezione come era il Gritti Palace, hanno preferito e preferiscono scegliere lo stile di accoglienza da autogrill?  

mercoledì 10 aprile 2013

Noi, carbonare del terzo millennio

La classe non é acqua!

Questa frase che sembrerebbe scontata purtroppo di scontato ha ben poco. Molti credono che classe sia sinonimo di griffe e niente é più falso di questa credenza. In questo mondo di veline e calciatori, si é convinti che se si ha qualcosa di firmato si abbia la chiave per permettersi comportamenti a dir poco cafoneschi.

Questo mio pensare é nato da un giro che ho fatto pochi giorni fa in una delle vie più belle di Milano, Montenapoleone. Era da molto tempo che non ci andavo ed é stata una esperienza unica al temine della quale temevo che mi chiedessero di pagare qualche cosa per lo spettacolo circense a cielo aperto che si aggira per una delle vie che una volta aveva conosciuto ben altri splendori. Quante caricature di Paris Hilton, di Lapo Elkann, di Corona (già loro sono tristi, figuriamoci le loro caricature!), tutti agghindati con autentici falsi e tutti forniti di occhialoni scuri (anche quelli farlocchi). Una cosa  in particolare mi ha molto colpito: si muovono tutti allo stesso modo; vengono avanti  come dei tori in corsa e, se non stai attento e veloce a spostarti, ti travolgono lasciandoti sul marciapiede rantolante e, senza neanche chiedere scusa, ti guardano pure infastiditi!

Perciò noi comuni mortali, cresciuti con la base di una sana educazione all'antica, che spegniamo la luce quando usciamo da una stanza, che intercaliamo il nostro parlare con un "per favore", "grazie", "posso"  ci ritroviamo a convivere in un modo surreale dove il burino di turno, tatuato come un calciatore e addobbato come un gangster molla sul marciapiede la sua Bentley (comprata a rate), fregandosi di tutti, e dove la velina, vestita da gran sera, alle 10 di mattina ti passa davanti alla coda della cassa del bar con quello sguardo tipico delle mucche quando vedono passare un treno.

Basta! é arrivato il momento di dire basta! Ci stanno ghettizzando senza che noi riusciamo a reagire a questa maleducazione imperante!!!! Dobbiamo unirci in una sorta di carboneria dove fieri dei nostri valori, ognuno nella propria sfera di azione (sul posto di lavoro, dal parrucchiere, con il proprio vicino di casa), obblighiamo i nostri interlocutori ad interagire con noi solo nel modo in cui siamo stati abituati. Non abbiamo paura di pretendere l'educazione. Come c'é l' Accademia della Crusca così noi insieme potremmo dar vita all' Accademia delle Buone Maniere!

lunedì 25 marzo 2013

Arriva la primavera!!!! Scegliamo l'intimo giusto

Passionata primavera 2013 Bar Rafaeli
E' arrivata la primavera e con essa la voglia di levarsi finalmente maglioni e sciarpe che, se proprio dobbiamo dire, terranno sì caldo ma non giovano a nessun fisico.

Ma, attenzione però, non facciamoci prendere dalla smania di spogliarci e mostrare al mondo intero, senza alcun senso di autocritica ma quasi con una fierezza ottusa, girivita inestistenti e inizi di sederi pelosi e/o brufolosi.

Il nostro motto deve essere "Svestiamoci con stile". Perciò se nel vostro armadio avete ancora quei indecorosi calzoni a vita bassissima, quelle schifezze di toppettini "copri-seno" e soprattutto se ormai avete superato i 12 anni BUTTATE VIA TUTTO!!!!!!!!!!!!!!!!!! é un ordine e non un consiglio!!!!

Per cominciare nel modo giusto la stagione dei risvegli iniziamo dal nostro intimo. Controlliamo che le spalline dei reggiseni siano perfette; le mutandine devono aderire al sedere e non essere una sua appendice; il bianco deve essere bianco e non un colore tendente al beige per i troppi lavaggi.

Oramai nei grandi magazzini ci sono diverse linee di intimo a prezzi veramente modici che ci permettono di
Pasionata collezione intimo primavera/estate 2013
non svenarci per comprare un completino che, una volta, indossato, ci fa sentire delle dive di sensualità.

Per la scelta dei colori un consiglio furbo é comprare assolutamente il bianco e il nero, tanto per cominciare, in quanto se si rompe il reggiseno ma le mutandine sono ancora belle si compra solo il reggiseno senza aver timore che il colore, una volta a casa, sia diverso.

Al bando l'abbinamento di reggiseni bianchi e mutandine nere, dobbiamo sempre indossare i colori in coordinato. Ricordiamoci sempre che qualsiasi cosa noi indossiamo lo facciamo per noi, per sentirci belle e desiderate. Che sicurezza potremmo mai avere se sappiamo che abbiamo delle mutandine slabrate e tristissimi reggiseni ? Ricordatevi che essere femmina non dipende dalla lunghezza della gonna ma dalla cura della propria persona, partendo proprio dall'intimo. E poi non si può mai sapere che cosa il destino ci prospetta nel corso della giornata, perciò meglio essere sempre pronte.

martedì 5 febbraio 2013

3 strategie per piacere

Giovanni Muzzioli  - corteggiamento galante del 700
Giovanni Muzzioli  - corteggiamento galante del 700
Femminilità é farsi corteggiare! Sempre più frequentemente mi arrivano richieste di consigli da parte del gentil sesso per come ammaliare il nostro lui. Quello che io rispondo é "fatevi corteggiare".

Ma per arrivare a questo c'é un primo scoglio da superare: smettiamola di essere i peggiori critici di noi stessi!!!!

Primo memento: perdiamo meno tempo davanti allo specchio per far risaltare solo quello che non ci piace di noi.
Mettiamoci bene in testa che ognuna di noi è una dea. Ricordiamoci che solo le donne si accorgono della cellulite, gli uomini NO! Sicuramente vi sarà capitato che gli uomini considerano attraente una che invece ai nostri occhi é un'accozzaglia di difetti. All'uomo piacciono donne che non lo infastidiscono con "sono grassa" oppure " no no preferisco solo dell'insalata". Vi renderete affascinanti solo tacendo le vostre insicurezze!

Secondo memento: siamo tutti animali e come tali governati da leggi dell'attrazione basate esclusivamente sull' istinto. Basta uno sguardo, un gesto, un sorriso per innescare la scintilla ma sta poi a noi decidere come e quando dare il via alle danze.

Terzo memento: più noi ci rendiamo preziose più il nostro lui prova interesse per noi.                                                            Se gli semplifichiamo la vita gli togliamo anche il gusto della conquista e perdiamo di valore ai suoi occhi con il risultato che dopo la prima intimità se ne andrà. E sapete perché: non gli abbiamo dato un motivo per rimanere, in parole povere non gli abbiamo dato il tempo per conoscerci!  e tanto meno per conoscerlo.   Questo é un punto focale che é meglio semplificare con un esempio molto banale: prendiamo 2 vestiti il primo acquistato a 10 euro sulle bancarelle e il secondo in una boutique super dove, per averlo, abbiamo investito lo stipendio.

E ora ditemi voi: quale dei due terrete con maggiore cura?