mercoledì 10 aprile 2013

Noi, carbonare del terzo millennio

La classe non é acqua!

Questa frase che sembrerebbe scontata purtroppo di scontato ha ben poco. Molti credono che classe sia sinonimo di griffe e niente é più falso di questa credenza. In questo mondo di veline e calciatori, si é convinti che se si ha qualcosa di firmato si abbia la chiave per permettersi comportamenti a dir poco cafoneschi.

Questo mio pensare é nato da un giro che ho fatto pochi giorni fa in una delle vie più belle di Milano, Montenapoleone. Era da molto tempo che non ci andavo ed é stata una esperienza unica al temine della quale temevo che mi chiedessero di pagare qualche cosa per lo spettacolo circense a cielo aperto che si aggira per una delle vie che una volta aveva conosciuto ben altri splendori. Quante caricature di Paris Hilton, di Lapo Elkann, di Corona (già loro sono tristi, figuriamoci le loro caricature!), tutti agghindati con autentici falsi e tutti forniti di occhialoni scuri (anche quelli farlocchi). Una cosa  in particolare mi ha molto colpito: si muovono tutti allo stesso modo; vengono avanti  come dei tori in corsa e, se non stai attento e veloce a spostarti, ti travolgono lasciandoti sul marciapiede rantolante e, senza neanche chiedere scusa, ti guardano pure infastiditi!

Perciò noi comuni mortali, cresciuti con la base di una sana educazione all'antica, che spegniamo la luce quando usciamo da una stanza, che intercaliamo il nostro parlare con un "per favore", "grazie", "posso"  ci ritroviamo a convivere in un modo surreale dove il burino di turno, tatuato come un calciatore e addobbato come un gangster molla sul marciapiede la sua Bentley (comprata a rate), fregandosi di tutti, e dove la velina, vestita da gran sera, alle 10 di mattina ti passa davanti alla coda della cassa del bar con quello sguardo tipico delle mucche quando vedono passare un treno.

Basta! é arrivato il momento di dire basta! Ci stanno ghettizzando senza che noi riusciamo a reagire a questa maleducazione imperante!!!! Dobbiamo unirci in una sorta di carboneria dove fieri dei nostri valori, ognuno nella propria sfera di azione (sul posto di lavoro, dal parrucchiere, con il proprio vicino di casa), obblighiamo i nostri interlocutori ad interagire con noi solo nel modo in cui siamo stati abituati. Non abbiamo paura di pretendere l'educazione. Come c'é l' Accademia della Crusca così noi insieme potremmo dar vita all' Accademia delle Buone Maniere!

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